OZONOTERAPIA ENDOCAPILLARICA

OZONOTERAPIA ENDOCAPILLARICA DEL DR. MANCUSO

L'ozono del Dott. Mancuso

 

I CAPILLARI SANGUIGNI E LA LORO ECTASIA

I capillari sanguigni rappresentano nel nostro corpo una vastissima rete composta da circa  due miliardi di microscopici vasi sanguigni all'interno dei quali il sangue oltre a scorrere si occupa di  ossigenare  e nutrire le cellule per mantenerle in vita.

Certamente in soggetti con familiarità ereditaria verso una debolezza della struttura delle pareti venose è effettuare tutti gli scambi gassosi e nutrizionali che permettono alle cellule di mantenersi in vita.

 Spesso un numero più o meno vasto di queste piccolissime strutture vascolari non visibili normalmente attraverso la cute si manifesta con formazioni reticolari o rettiline divenendo visibili e di colorito rosso-bluastro danneggiando sia l'estetica che la salute in se delle zone interessate.

 

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In questo caso parliamo di angectasie capillariche e cioè della dilatazione patologica di piccolissimi vasi capillari. A tutt'oggi è già il solo termine di " capillari " ad indicare la visione sulla pelle di questi raggruppamenti.

 Le cause della loro formazione sono molteplici e non sempre nei singoli casi è facile risalire ad una evidente eziologia.

 Infatti il letto vascolare capillarico inteso come l' insieme dei piccolissimi capillari funziona a pressioni ematiche molto basse a confronto di quelle presenti nelle vene con la conseguenza che lievi aumenti pressorie nel sistema venoso dovuti a sfiancamento anche lievi delle pareti non permette il defluire del sangue dai capillari a queste causando un rallentamento ed una stasi ematica e conseguentemente l'ectasia del capillare.

 Il piccolissimo calibro dei capillari viene intasato dai globuli rossi che formano una vera e propria colonna con un processo chiamato  "impilamento " che si esprime cutaneamente con la visione delle strutture ectasiche di colorito rosso-blu in base al contenuto più o meno presente di ossigeno al loro interno.

 

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È ora maggiormente semplice risalire a tutte le possibili concause presenti nella formazione delle angectasie capillariche.

 Il primo posto come maggior numero di casi è da attribuire alla gravidanza sia per i problemi legati ai valori ormonali presenti nei nove mesi di gestazione sia per l'aumento del peso corporeo che influisce sul ritorno venoso del sangue. Infatti con l'accrescimento del feto vi ê un schiacciamento delle vene iliache soprattutto a sinistra ed un conseguente rallentamento del flusso ematico ed aumento della pressione idrostatica. Dalle strutture capillariche i globuli rossi non riescono a scaricarsi nel torrente venoso causando l'impilamento delle strutture e la formazione delle ectasie.

 È evidente che anche l'aumento di peso al di fuori di uno stato di gravidanza è il possibile responsabile delle angectasie. In maniera particolare questa volta sono gli accumuli di grasso localizzati  a livello del terzo alto della coscia ed a livello del ginocchio ad essere imputati.

 In altre circostanze od in concomitanza possono essere causa di angectasie le lunghe posizioni ortostatiche soprattutto calzando scarpe con tacco alto che non permette alla pianta del piede di compiere il suo ruolo di spinta sanguigna. È chiara l'importanza dell'anatomia della pianta del piede che per espletare il suo ruolo di spinta deve conservare la giusta concavità anatomica.

 Di non minor importanza è anche il contrario cioè assumere posizioni sedentarie per molte ore al giorno. Spesso capita di rimanere seduti per molto tempo accavallando le gambe o poggiando peso sulle ginocchia come accade ai genitori che crescono i loro figli per molte ore facendoli sedere sulle ginocchia. Lo schiacciamento dei vasi a questo livello funge da ostacolo al normale deflusso sanguigno con aumenti pressori distali e conseguente rallentamento ematico.

 Ulteriore possibile causa è implicabile agli sforzi dei muscoli addominali soprattutto nei soggetti che effettuano ginnastica pesistica o comunque costanti sforzi dei muscoli addominali.

 Anche la stipsi comporta un carico maggiore di sforzo da parte dei muscoli della regione addominale che provoca un aumento della pressione addominale antagonista del normale flusso ematico venoso di ritorno.

 Ma altre cause  possono essere alla base della formazione delle angectasie capillariche come danni anatomici dovuti ad incidenti o edemi conseguenti a traumi od ancora posizionamenti corporei anomali.

 In conclusione ogni variazione del fisiologico flusso ematico è possibile causa della formazione delle angectasie che seguono un andamento di gravità progressivo se non affrontato con le giuste tecniche terapeutiche.

Per questo motivo vi proponiamo l' Ozonoterapia Endocapillarica, l'unica tecnica che cura i capillari con guarigione anche definitiva.

 

L'OZONOTERAPIA ENDOCAPILLARICA

 

LA CURA DEI CAPILLARI CON L'OZONO

Basandosi su reali concetti di fisiologia umana  l'ozonoterapia endocapillarica risulta condurre a risultati quasi sempre definitivi.

E' una terapia che rispetta il vaso e che ne comporta la sua guarigione / rivascolarizzazione e questo la differenzia totalmente dalle altre  tecniche utilizzate  quali la Scleroterapia e la Terapia Laser che  come obbiettivo hanno la distruzione del capillare 

 

ECCO DI COSA SI TRATTA :

 L'ozono è una molecola formata da tre atomi di ossigeno ed ha una struttura instabile cioè al suo rilascio in pochi minuti si ritrasforma in ossigeno molecolare liberando un atomo super reattivo ed energizzante.

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 Allo stato fisico è un gas, come del resto l'ossigeno, ma da cui si  differenzia per  essere non embolizzante.

 Il capillare come abbiamo descritto nella precedente pagina, è provocato da un intasamento dei  globuli rossi all'interno del lume vascolare con una azione chiamata  di " impilamento ". Si formano in parole semplici delle colonne di globuli rossi in fila uno dietro l'altro, non più capaci di circolare a causa sia di un restringimento del diametro dei capillari sia delle alterazioni delle pressioni idrostatiche venose.

L'azione dell'ozono è basata proprio sulle sue caratteristiche azioni a livello ematico.

Esso  comporta  una lieve vasodilatazione per la sua azione energizzante,  una migliore elasticizzazione della parete dei globuli rossi permettendone il passaggio anche nelle zone ristrette, un distacco facilitato dell'ossigeno dai eritrociti  con una più rapida ossigenazioni delle pareti vascolari ed una azione di spinta sulle colonne di globuli rossi bloccati con conseguente sblocco e riversamento nelle strutture venose.

 L'ozono viene iniettato attraverso un sottilissimo ago in maniera indolore. A differenza della scleroterapia e della terapia laser anche la sua possibile fuoriuscita dal capillare non provoca macchie cutanee o cicatrici o alri effetti collaterali dermici essendo esso soltanto un derivato dell'ossigeno.

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 Con una buona manualità possono essere trattati i capillari di qualsiasi  grandezza sia localizzati sul corpo sia sul viso

 Alla fine del trattamento non vi è alcun bendaggio e si ritorna a lavoro e alle comuni abitudini quotidiane.

 Il ciclo di trattamenti prevede un numero di circa otto sedute con cadenza settimanale per un tempo di terapia di circa 30 minuti

 Non vengono prescritte calze elastiche compressive che ostruirebbero ancora maggiormente il flusso ematico  né tantomeno viene preclusa  l'esposizione moderata ai raggi solari.

Differenziandosi sempre dalle terapie sclerosanti o laser, l'ozonoterapia endocapillarica non provoca recidive per cui i suoi risultati sono quasi sempre a lungo termine se non definitivi.

 

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